Oziorrinco
Difesa > OLIVO
Oziorinco - (Otiorhynchus)
Difesa integrata obbligatoria
S.A. ATTIVE CONSIGLIATE
Lambda-cialotrina
Nematodi entomopatogeni
Per la difesa biologica dall’oziorrinco sono due le epoche migliori per effettuare il trattamento. La primavera, agendo sulle larve svernanti, e in piena estate sulle larve giovani, ancora più facili da eliminare. Il trattamento deve essere effettuato nelle ore fresche della giornata, in quanto i nematodi devono avere il tempo di penetrare nella terra. Diversamente, il caldo e l’esposizione solare ne limitano fortemente l’efficacia. Mantenendo sempre il terreno ben umido, poi, i nematodi riescono a sopravvivere anche per 2 settimane, prolungando la loro azione.
Difesa integrata volontaria
S.A. ATTIVE CONSIGLIATE
Nematodi entomopatogeni
Per la difesa biologica dall’oziorrinco sono due le epoche migliori per effettuare il trattamento. La primavera, agendo sulle larve svernanti, e in piena estate sulle larve giovani, ancora più facili da eliminare. Il trattamento deve essere effettuato nelle ore fresche della giornata, in quanto i nematodi devono avere il tempo di penetrare nella terra. Diversamente, il caldo e l’esposizione solare ne limitano fortemente l’efficacia. Mantenendo sempre il terreno ben umido, poi, i nematodi riescono a sopravvivere anche per 2 settimane, prolungando la loro azione.
Difesa in agrocoltura biologica
S.A. ATTIVE CONSIGLIATE
Nematodi entomopatogeni
Per la difesa biologica dall’oziorrinco sono due le epoche migliori per effettuare il trattamento. La primavera, agendo sulle larve svernanti, e in piena estate sulle larve giovani, ancora più facili da eliminare. Il trattamento deve essere effettuato nelle ore fresche della giornata, in quanto i nematodi devono avere il tempo di penetrare nella terra. Diversamente, il caldo e l’esposizione solare ne limitano fortemente l’efficacia. Mantenendo sempre il terreno ben umido, poi, i nematodi riescono a sopravvivere anche per 2 settimane, prolungando la loro azione.
Prevenzione
Interventi agronomici
Posizionare, sul tronco, sui pali tutori e tubi di irrigazione, le fasce di lana di vetro, per ostacolare la risalita dell’insetto dal terreno.
Eliminare i residui di vegetazione delle piante colpite, soprattutto gli apparati radicali. In pieno inverno poi, aprendo il terreno con una profonda lavorazione di vangatura, si espongono le larve svernanti al freddo intenso a cui non riescono a sopravvivere.